A tutti è capitato di provare ansia e i suoi immancabili correlati: respiro che si accorcia, sensazione di dover fare qualcosa impellentemente, confusione, paura non ben identificata, difficoltà a rilassarsi e a riposarsi.
L’ansia è strettamente connessa alla paura, solo che – mentre la paura presenta un oggetto identificabile – l’ansia non è connessa a nessuna minaccia specifica: è una sensazione generica di preoccupazione riguardo al futuro che è difficile da combattere proprio perché poco chiara, generica, apparentemente non legata a nulla in particolare.
Chi soffre d’ansia ha ben presente come il tempo a propria disposizione sembri abbreviarsi, e si viva nella perenne sensazione di essere in ritardo, di dover assolutamente fare qualcosa ma non si sa che cosa. L’ansia, in altre parole, abbrevia lo spazio tra me e il futuro, quasi che l’evento temuto dovesse verificarsi a breve, brevissimo, e non in un futuro magari lontano.
Come dicevo, l’ansia è parente stretta della paura, e come tale ha un importante significato adattivo: segnalare la presenza di un pericolo, dandoci la possibilità di prepararci ad esso per poterne uscire indenni.
Il problema, con l’ansia, è che non si sa quale sia il pericolo.
Il primo passo per affrontare l’ansia è, dunque, trovare la calma e il coraggio per guardare in faccia quale sia la situazione che temiamo. Finché questa situazione rimane nascosta, non avremo possibilità di affrontarla né di fare le cose necessarie affinché ci procuri il minor danno possibile.
In questa operazione di “chiarimento del pericolo” può essere di grande utilità la meditazione: fermarsi qualche momento e fare spazio dentro di noi, lasciare che tutte le nostre parti si esprimano senza giudicarle.
Dato che l’oggetto temuto che genera l’ansia si trova a volte in una dimensione non consapevole, ecco che ci può venire in aiuto l’arte: creando una rappresentazione artistica, ad esempio pittorica, di ciò che temiamo, possiamo trovare un importante mediatore che permetta alle nostre parti non consapevoli di esprimersi, lasciandoci chiara testimonianza del loro passaggio.
Una volta identificata la minaccia, attraverso il lavoro di psicoterapia, è possibile trovare il modo di confrontarsi con essa, di prepararsi ad affrontarla oppure di scegliere una strada che ci permetta di evitarla, se riteniamo di non avere sufficienti risorse per farvi fronte.
La psicoterapia è infatti un processo di scelta, e di indirizzamento delle nostre risorse nella direzione che consapevolmente riteniamo migliore per noi.