Ognuno di noi, vivendo, si racconta la storia della propria vita: si racconta le vicende che gli accadono, e inoltre i propri progetti, ambizioni, sogni.
Ognuno di noi, vivendo, si racconta chi è: sceglie parole per descriversi, e queste parole alle volte fanno male. Capita spesso che alcune parole derivate da momenti difficili della nostra vita ci tornino alla mente frequentemente. Cambiare le parole con cui mi descrivo è l’inizio di un processo di cambiamento che può permettermi di considerare la mia vita, e le inevitabili difficoltà e insuccessi, da un nuovo punto di vista.
Quando ci sembra di vivere in una continua ripetizione è anche perché difficilmente cambiamo le parole con cui ci raccontiamo la nostra vita, magari ne facciamo un racconto noioso, oppure siamo profondamente arrabbiati con noi stessi e dunque scegliamo per descriverci parole offensive.
La psicoterapia è un processo di cambiamento che passa attraverso l’accurata scelta delle parole. Alcune parole ci sono “appiccicate” da così tanto tempo che fanno fatica a scollarsi, oppongono una strenua resistenza a lasciare spazio ad altre. Ed affiorano quando mi sento più fragile.
Nei laboratori di scrittura trasformativa, propongo alle persone di provare a giocare un po’ con le parole, come fanno i bambini, e i poeti. Ogni essere umano ha infatti profonde capacità espressive spesso represse dalla precisione e sintesi richieste dalla scrittura, e dal racconto, insegnati a scuola. Dandoci il permesso di giocare con le parole alla maniera di artisti divertiti, possiamo aprirci a nuove possibilità e visioni del mondo e di noi.